Il riciclaggio dei rifiuti è il processo di
trasformazione dei rifiuti in materiali riutilizzabili. Il riciclaggio è una pratica di introduzione
abbastanza recente, nata nei paesi industrializzati intorno agli anni cinquanta
per rispondere a esigenze di tipo economico ed ecologico: in primo luogo,
infatti, è un sistema intelligente di smaltimento dei rifiuti e un modo per
ridurre i consumi energetici e i costi delle industrie, in secondo luogo, è una
via da perseguire per risparmiare le risorse naturali del pianeta. Dal punto di
vista ecologico, è l’alternativa più vantaggiosa ai
sistemi convenzionali di smaltimento
dei rifiuti (accumulo nelle discariche e incenerimento in appositi impianti),
che oltre a non essere più sufficienti per smaltire il sempre crescente carico
di rifiuti prodotti, hanno un impatto ambientale non trascurabile.
Se evitiamo di gettare alla rinfusa il vetro, il metallo,
le materie
plastiche e la carta che
usiamo ogni giorno, ma li deponiamo negli appositi cassonetti, possiamo
riciclarli e usarli di nuovo.
Ciò
aiuta a conservare le risorse naturali della Terra.
Il riciclaggio riduce drasticamente
la quantità dei rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e fa risparmiare
energia.
COSA CAPITA AI RIFIUTI?
I rifiuti non esistono, perché fin dall'inizio
nascono cellule che si adattano a "mangiare" e riciclare i
"resti" delle altre cellule. La biosfera si differenzia
ben presto nelle due principali forme di vita animale e vegetale e, prima
lentamente, poi più rapidamente, assume forme più complesse e grandi,
fino a raggiungere le dimensioni di un elefante o di una balena. Alcune forme
di vita a volte si estinguono, mentre a volte si adattano molto facilmente alle
trasformazioni della litosfera e dell'atmosfera e sopravvivono per miliardi di anni.
I rifiuti continuano a non essere un problema
perché nulla si spreca o si butta. Esiste un piccolo o grande essere vivente
animale o vegetale, un fungo o un batterio, che usa quello che è stato scartato
da altri o che è morto. Un vecchio tronco viene
demolito da funghi e larve di insetti fino a diventare humus per il bosco ed
essere riciclato come sali minerali e anidride carbonica, che le piante possono
riutilizzare come alimenti. Si crea così all'interno dell'ecosistema un sistema
formato da due componenti: autotrofa (vegetale: capace
di utilizzare sostanze semplici e di fissare direttamente l'energia solare) ed
eterotrofa (animale: decompone e trasforma sostanze complesse ricavando energia
dai loro legami chimici), organizzati in catene e reti alimentari.
La catena alimentare è organizzata in modo che
nulla venga sprecato. Ci sono gli organismi produttori
di materiale organico (i vegetali) e gli organismi consumatori che sono
incapaci di produrre materiale organico e si limitano a consumare quello che producono i vegetali (gli animali).
Se i vegetali e gli animali morti del nostro
pianeta non subissero alcuna trasformazione,
Esistono per tanto organismi
decompositori, come i funghi e i batteri, in grado di
demolire sia i produttori che i consumatori e di recuperare, riciclando, le
risorse del pianeta: carbonio, azoto e ossigeno principalmente.
Ognuno ha il suo ruolo ed ognuno concorre a
mantenere in piedi una catena che continua da 3 miliardi di anni:
i vegetali costruiscono, gli animali utilizzano, i decompositori
demoliscono, infine i vegetali riutilizzano, riciclando all'infinito.
L'ambiente terrestre, quindi, è un ecosistema
chiuso che, con il solo apporto di energia solare,
conserva le risorse (materia) delle quali dispone in modo continuo e
incessante. Questo sistema a ciclo chiuso è caratterizzato da flussi naturali
di sostanze (cicli bio-geochimici) che ne determinano
e ne fanno rimanere costante la quantità nell'ambiente.
RICICLIAMO I RIFIUTI
Liberarci di tutti i rifiuti
che produciamo è un grosso problema. Molte delle cose che buttiamo via possono
essere utilizzate o riciclate. Se riciclassimo di più
la nostra spazzatura, si risolverebbe il problema delle discariche e si causerebbero
meno danni all'ambiente. Riciclare materiali già usati significa anche avere
meno bisogno di nuove materie prime. Ad esempio, riciclare
carta usata vuol dire abbattere meno alberi. Se nelle industrie si utilizza
materiale riciclato, si consuma meno energia e si inquina
meno l'ambiente rispetto a quando si adoperano materie prime originali. La
natura elimina da sola i rifiuti organici prodotti da piante e animali. I
rifiuti vengono distrutti dai decompositori
e riutilizzati: in natura nulla viene sprecato! Ma l'equilibrio è stato
sconvolto dalla grande quantità di rifiuti prodotti
dagli esseri umani. Sarebbe bene, innanzi tutto, cercare di produrre meno
spazzatura, e poi usare di più materiali riciclati.
Ogni anno ognuno di noi consuma in carta e cartone
l'equivalente di due alberi. Per produrre la carta si usano grandi quantità di energia, acqua e sostanze chimiche. Produrre carta con
materiale riciclato costa il 50% di energia in meno, e
richiede solo un terzo dell'acqua necessaria per produrre carta partendo dagli
alberi. Inoltre, così facendo, le cartiere scaricano
nei fiumi sostanze chimiche meno pericolose. Se si
ricicla la carta, avremo anche meno rifiuti nelle discariche.
LE LATTINE.
Ogni anno buttiamo via miliardi e miliardi di lattine. Se mettessimo
una sull'altra le lattine che sono state gettate via in un anno in Italia,
potremmo raggiungere
I ROTTAMI DI
FERRO.
A differenza delle lattine, gran parte dei rottami
di provenienti da fabbriche, palazzi e case viene
riciclata anziché essere buttata via. Il metallo viene
raccolto da società che commerciano in rottami. Queste prima di fare a pezzi i
rottami e pressarli in balle, separano i metalli e li classificano. Le balle vengono mandate a una fabbrica che le userà per produrre
altri metalli.
IL VETRO.
Nella maggior parte delle case si buttano via circa
cinque barattoli o bottiglie di vetro alla settimana.
Fortunatamente il vetro può essere riciclato più e più volte. Sai che il vetro
usato si può depositare in speciali contenitori di colore verde che trovi nelle
strade della tua città? Poi che i camion vuotano questi
contenitori e portano il vetro rotto alle vetrerie. Qui è pulito e frantumato in pezzi piccolissimi, chiamati rottami
di vetro, che è usati per fabbricare nuovi barattoli e
bottiglie. Se ricicliamo vasi e bottiglie, non occorre
scavare la terra per procurarci sempre nuove materie prime- sabbia, soda e
calcare- necessarie per fabbricare il vetro, e si risparmia energia. Il
riciclaggio di una tonnellata di vetro usato permette di risparmio fino a
Esistono più di cinquanta tipi di plastica ricavati da materie prime preziose, come petrolio, il gas, il carbone e il sale. Utilizziamo molta plastica per fare contenitori e imballaggi. La maggior parte della plastica non è biodegradabile e non viene nemmeno riciclata. Se negli inceneritori non si brucia la plastica in modo corretto, si liberano nell'aria dei gas dannosi.