Di Notte


Con il calare del sole e l'arrivo della notte si creano situazioni caratteristiche dove i giochi di luce diventano protagonisti.
Come si è accennato in precedenza, il controllo della luce è uno degli scopi principali del fotografo e contesti avvolti in luci insolite offrono senz'altro la possibilità di scattare fotografie molto avvincenti.

Circa la scelta della pellicola, quelle sensibili non permettono di evitare sempre l'uso del cavalletto,in questa circostanza fondamentale. Per cui basare la scelta anche sulla necessità di ottenere maggiore o minore nitidezza.

Le fotografie notturne possono essere di vario tipo. Si può andare in giro armati di macchina fotografica ed immortalare tutto ciò che attiri la nostra attenzione: monumenti illuminati artificialmente, gatti, paesaggi, laghi ecc. si rivelano assai diversi e suggestivi tanto da meritare tutto il nostro impegno.


Classico è poi l'effetto ottenuto dalla scia dei fari delle vetture in marcia di notte. Per ottenerlo bisogna impostare tempi lunghi (anche di 3-4 secondi) selezionando lo scatto di posa (B). In questa posizione, l'otturatore rimane aperto finché teniamo premuto il pulsante di scatto.


Prima di concludere questo paragrafo bisogna tenere presente che le fotografie notturne spesso ingannano l'esposimetro per cui in certi casi è utile intervenire variando il valore f per evitare esposizioni falsate. Nel caso si fotografasse con un teleobiettivo la luna piena, aumentare anche fino a due stop il valore f per non ottenere una luna di colore grigiastro senza dubbio poco romantica!

Sebbene molti autori sostengono che le foto notturne non siano troppo difficoltose, introduciamo, comunque, una tecnica d'esposizione che può rivelarsi assai comoda in tutte quelle situazioni di luce difficile. Tale tecnica è nota come "bracketing" o "esposizione a forchetta" . Questa tecnica consiste nello scattare una fotografia iniziale (secondo le valutazioni personali o dell'esposimetro) e altre due fotografie in cui l'esposizione viene modificata in aumento (nella seconda) e in diminuzione (nella terza). In questo modo si utilizzano due fotogrammi in più ma si hanno maggiori probabilità di non perdere scene irripetibili.