Le pellicole

In commercio esistono diversi tipi di pellicole per cui una scelta adeguata si rivela essenziale per ottenere dei buoni risultati.
Schematizzando, la pellicola è formata da un materiale plastico ricoperto da un'emulsione (bromuro di argento) sensibile alla luce, da uno strato protettivo e da uno sfondo anti-riflessione la cui funzione è quella di evitare che la luce, una volta impressionata la pellicola, non ritorni indietro.


A contatto con la luce, l'emulsione annerisce; in tal modo le aree bianche dell'immagine diventano nere sulla pellicola e viceversa. E' proprio da questi "negativi" (per indicare i toni invertiti) che si otterrà l'immagine con i colori originali mediante dei procedimenti chimici svolti in laboratorio.

Data la vasta gamma di apparecchi fotografici dovuta sia ad esigenze pratiche nonché commerciali, esistono numerosi formati che offrono diverse soluzioni sia in termini di dimensioni che in numero di pose.
Per semplicità ricordiamo che il formato più diffuso è il 35mm che è in grado di produrre una fotografia di 24X36mm, 24X18mm o 24X24mm a seconda dei modelli di fotocamera. Da notare che negli ultimi anni è stata introdotta un'importante innovazione al caricatore 35mm: il codice DX. Questo consente di tarare l'esposimetro dell'apparecchio con il valore ISO della pellicola. Quest'ultima è la caratteristica fondamentale di cui si deve maggiormente tenere conto e si definisce come la proprietà di un'emulsione di reagire più o meno rapidamente alla luce.
Per misurare tale sensibilità si usa un sistema chiamato ISO (International Standard Organization) in base al quale si possono raggruppare le pellicole in un intervallo che va da 6 a 6400 ISO. Al raddoppiare del valore ISO, raddoppia la sensibilità, per cui una 100 ISO ha bisogno di metà luce di una 50 ISO e del doppio di una 200 ISO.

Una scelta razionale dipende dalle diverse situazioni fotografiche che dobbiamo affrontare. Una pellicola "lenta" (es. 50 ISO) richiede un tempo maggiore per ottenere una corretta esposizione per cui, al fine di evitare il rischio di mosso, si rileva necessario l'ausilio di un cavalletto. Tuttavia, meno è sensibile la pellicola e più le fotografie risulteranno nitide, con dettagli ben delineati e colori vivaci. Nelle pellicole "rapide", però, si ha la possibilità di poter sfruttare una certa velocità di scatto. Inoltre una pellicola rapida consente di sfruttare meglio l'azione del flash visto la minore necessità di luce.

Quindi la prima cosa da prendere in considerazione è cosa si va a fotografare (interni, paesaggi, competizioni sportive, ecc.), quale condizione di luce si troverà (giorno, notte, tramonto, nebbia, ecc.) ed in quale circostanza si scatterà (se ad es. si dovesse scattare in una strada affollata, di certo non si potrebbe usare un cavalletto, ed una pellicola rapida risulterebbe preferibile).

Per iniziare si possono prendere in considerazione le pellicole 100 e 200 ISO che sono le più versatili e diffuse in commercio nonché la 400 ISO in condizioni di scarsa luce per fotografare scene d'azione mantenendo tempi di esposizione brevi.
Risulta, quindi, evidente che se si può utilizzare un treppiede, le alternative sono maggiori e si può scegliere la pellicola esclusivamente in base alle nostre intenzioni artistiche (effetto di mosso, poca/molta profondità di campo, ecc.) altrimenti occorre usare sensibilità maggiori per poter scattare con tempi brevi per evitare che le vibrazioni dell'apparecchio causino rischi di mosso.
Provare diverse pellicole è fondamentale per l'esordio nella fotografia ma è consigliabile acquistare esclusivamente pellicole di aziende note per ricavare stampe di qualità e cambiare laboratorio fotografico nel caso le stampe abbiano una dominante di colore (ad esempio toni gialli più accentuati rispetto alla realtà).